“La cittadella di Dio”, così è definito il complesso architettonico che comprende il Seminario Vescovile e la Cattedrale, posti nel centro storico della città. Il seminario nasce come istituzione a seguito della Riforma Luterana e del Concilio di Trento con l’intento di formare giovani studenti sotto il controllo dell’episcopio.
Nel corso dei secoli, esso è diventato un importante centro culturale. Osservandolo oggi, il seminario di Aversa si presenta come una struttura in cui sono stati utilizzati materiali poveri, come ad esempio lo stucco, usato fin dalle origini per scopi decorativi. Varcato l’ingresso si accede al Chiostro e ciò che subito salta all’occhio è l’orologio con una scritta latina “Tempora labuntur: labentia tempora signat machina, discanus dum fugit hora mori”. La frase rappresenta un’esortazione a ricordare che il tempo presente è tutto a servizio della vita eterna. Dirigendosi verso il lato destro, troviamo la prima rampa dello scalone d’onore, il quale ricorda quello della Reggia di Caserta. Possiamo così immediatamente ammirare la “Madonna col bambino”, famosa scultura di Tino da Camaino che ha la funzione di accogliere i visitatori. In prossimità dello scalone dell’area sud del chiostro si accede all’aula magna del seminario, che costituisce una vera e propria pinacoteca, in cui sono conservati numerosi dipinti del ‘600/’700, tra i quali ricordiamo la “Madonna col Bambino tra i Santi Pietro, Paolo e Carlo Borromeo”, opera firmata e datata da Paolo de Matteis nel 1720, un tempo posta sull’altare della Cappella maggiore del seminario. Il complesso, inoltre, è dotato di quattro cappelle, di cui quella maggiore è usata come sede presidenziale e si trova un bellissimo trono settecentesco in legno, dorato e intarsiato, con imbottitura di velluto. Il trono è stato utilizzato da Papa Giovanni Polo II nella sua visita ad Aversa.
Museo Diocesano Museo Diocesano – Diocesi di Aversa (diocesiaversa.it)
Avviato nel 1990 con la visita di San Giovanni Paolo II, il museo fu inaugurato il 4 maggio 2003 dal cardinale Crescenzo Sepe come Museo Capitolare, nel deambulatorio della Cattedrale di San Paolo. È strutturato in tre piani e presenta al suo interno una palestra e una scuola superiore. Inoltre, sono presenti anche ragazzi in ricerca vocazionale. Di particolare importanza è il secondo piano, detto anche piano nobile, in cui troviamo la quadristica, la pinacoteca e la biblioteca, la quale è composta soprattutto da cinquecentine. Inizialmente, parte delle opere erano esposte all’interno del deambulatorio della cattedrale, oggi invece sono conservate tutte nel seminario.
Tra le tele più importanti troviamo la “Madonna del Gonfalone e San Bonaventura”, realizzata nel 1710 da Francesco Solimena. La tela rappresenta il momento in cui la Vergine consegna a San Bonaventura lo stendardo, appunto il gonfalone, del S. Sepolcro; non a caso la chiesa che custodiva originariamente tale tela ospitava la congrega del Gonfalone del S. Sepolcro. Sebbene la Vergine sia collocata su un alto trono, esso non è in un ambiente distaccato da quello umano. Lo sguardo di Maria rivolto verso il basso e il vessillo consegnato nelle mani del Santo, rendono la composizione estremamente terrena. Le aureole, il cielo come sfondo e i putti alati, invece, trasmettono il senso del divino. In basso, a completare la scena, ci sono i ritratti di alcuni dei rappresentanti della Confraternita, probabilmente i committenti dell’opera stessa. Infine, va aggiunto che l’opera fu commissionata per l’altare maggiore della chiesa di S. Maria degli Angeli. Un altro dipinto di particolare rilievo è il “Martirio di San Sebastiano”, realizzato nel 1468 da Angiolillo Arcuccio e che mostra sullo sfondo una straordinaria veduta di Aversa, in cui è possibile riconoscere la cinta muraria merlata, il Castello Aragonese e i principali edifici religiosi. C’è da sottolineare che tutte le opere presenti non sono del museo, ma vengono da altre chiese. Inoltre, è presente una sala didattica e spesso si realizzano mostre a tema specifico.